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«Giova comunque ricordare ciò che individui, uomini o donne, di nobili sentimenti hanno compiuto con l'intento di realizzare un progetto di futuro per sé e per l'umanità» spiega Ada Donno, delegata all'ufficio di coordinamento internazionale di AWMR Italia - Associazione Donne Regione Mediterranea, nella prefazione al testo di Enza Piccolo che indaga una delle pagine più dense della Storia, la rivoluzione partenopea del 1799 e la figura di Eleonora Fonseca Pimentel, martire per la libertà. Articolato in due sezioni, nella prima parte la scrittrice pugliese in un lungo monologo serrato, fa parlare in prima persona la sua Lenòr che, un momento prima di salire sul patibolo, con "la bocca piena di cenere e il cuore infranto", ma sempre fiduciosa che "i nobili ideali dei giacobini, come lanterne, illumineranno il sentiero della storia", sente il bisogno di "mettere ordine" dentro di sé e si racconta. E raccontando se stessa racconta la storia. La ricostruisce "senza un rigoroso ordine cronologico, ma anzi con spostamenti temporali che sembrano voler afferrare il filo di pensieri che s'inseguono affannosi" facendo intersecare le emozioni personali e più intime, il suo microcosmo, all'interno della macrostoria, degli avvenimenti che cambiarono la geografia del mondo, i destini dell'umanità. Trascinata dagli avvenimenti e da un temperamento ardente, incontra la Rivoluzione.